Dal/la ginecologo/a

Il rapporto con la ginecologa o il ginecologo, ovvero con la persona alla quale decidiamo di affidare una parte importante della cura del nostro corpo, è fondamentale per una completa guarigione. Una relazione negativa tra medico e paziente influenza in maniera importante le reazioni dell’organismo, e quindi la sua capacità di affrontare le malattie. Ogni volta che andiamo dal medico, quindi, dobbiamo poterci sentire a nostro agio ed uscirne con tutte le informazioni che riteniamo necessarie ben chiare in testa. Medico e farmaci possono aiutarci molto nel prevenire o curare il nostro corpo, ma siamo noi che faremo il lavoro attivo determinante per la guarigione definitiva, è quindi fondamentale avere massima consapevolezza di quello che stiamo affrontando.Ecco allora alcune riflessioni che ci sembrano utili in vista di una visita ginecologica.

dal ginecologoOgni persona è unica e può reagire in modi diversi alle malattie, all’alimentazione, ai farmaci. E’ importante conoscersi bene ed è importante che il medico ascolti attentamente quando gli parliamo dei nostri sintomi e delle nostre sensazioni. Così come è importante il momento in cui il medico ci visita osservando e “tastando” il nostro corpo. Se durante la visita il medico non ci ascolta, parla al cellulare o con altri medici/infermieri di questioni non inerenti alla nostra salute abbiamo pieno diritto di mandarlo a quel paese e scegliercene un altro!

Durante la visita ginecologica (ma anche durante qualsiasi altra visita medica) il medico ci osserva, ci ascolta, ci tocca,… in breve, ci esamina per farsi un’idea del nostro stato di salute. Spesso, però, si dimentica di renderci partecipi delle conclusioni che ha tratto dalle sue osservazioni! Dopo la visita, se il medico non dice nulla a proposito di come ci ha trovate, non esitiamo a chiedergli quali sono le sue valutazioni!

Quando il medico ti prescrive un esame specialistico hai sempre diritto di chiedere per quale motivo lo ritiene necessario, cosa si cerca con questo esame e come si svolgerà. E’ sempre meglio fare più domande al medico piuttosto che tornare a casa a cercare informazioni su internet, cosa che notoriamente non fa che aumentare il nostro stato di ansia e paura verso la malattia.

Quando il medico ti prescrive dei farmaci hai sempre il diritto di chiedere a cosa servono; quale malattia pensa che tu abbia (spesso si prescrivono farmaci senza avere un’idea precisa della diagnosi, e questi farmaci possono poi alterare i risultati di ulteriori analisi); quali effetti collaterali o controindicazioni hanno; se esistono alternative.

Hai il diritto di rivolgerti a più di uno specialista. Spesso purtroppo capita che alcuni medici si sentano “feriti nell’orgoglio” quando scoprono che hai chiesto anche un altro parere o che qualche altro medico ti ha prescritto altri esami. E’ invece giusto e lecito ascoltare diverse voci per farsi un’idea più completa della situazione. I medici dovrebbero cercare di collaborare al comune obiettivo della nostra salute, anziché entrare in competizione tra loro.

Quando il medico ti fa domande che ti appaiono indiscrete hai il diritto di chiedergli lo scopo di tali domande (a volte è necessario sforzarsi di rispondere il più sinceramente possibile anche se questo ci crea imbarazzo, ma è giusto sapere se queste informazioni sono davvero importanti e per quale ragione ci vengono richieste).

Il medico non ha diritto di dare giudizi etici, morali, o altro sulle nostre abitudini o gusti sessuali (anche indirettamente, anche solo con lo sguardo o espressioni del corpo tipo “occhi al cielo”, facce schifate, etc). Ancora più grave è se il medico si lancia in apprezzamenti o offese personali (del tipo “ma che bella vagina”, “ questo seno è proprio cadente” o peggio). In ogni caso non c’è alcuno scopo terapeutico nel farti sentire a disagio, brutta, sbagliata, attraente, sporca, strana, etc. Lo scopo di un medico è quello di aiutarti a guarire e farti star bene, punto!