Vulva e vagina

Prima di parlare di hpv è importante conoscere l’apparato genitale. I genitali sono la parte del nostro corpo di cui sappiamo meno. Sin da bambine non ci insegnano a osservarli, conoscerli e imparare a trarne piacere, bensì a considerarli come qualcosa da nascondere, non toccare e non guardare, con odori e secrezioni da eliminare e di cui vergognarsi. Vengono considerati solo quando sono malati, per delegare poi ai medici la loro osservazione, conoscenza e cura. Tanto per cominciare la vagina è l’espressione scorretta usata per parlare di tutto l’apparato genitale femminile! Vi siete mai chieste perché proprio questa parte indica il tutto… forse perché è dove avviene la penetrazione nell’atto sessuale?!

La cosa migliore per imparare come siamo fatte è osservarci. Così come ci infiliamo un dito in bocca se ci fa male una gengiva, allo stesso modo dovremmo comportarci con la nostra “vagina”. Nessuno meglio di noi stesse può conoscendosi accorgersi di piccoli cambiamenti che possono essere i primi segni di qualcosa che non va. Per effettuare un’ “autovisita” basta poco: le proprie dita, uno speculum, una pila e uno specchio. Per cominciare a conoscersi ci si può mettere a gambe aperte e utilizzare lo specchio per osservare le parti esterne della vulva. In questo caso è importante non solo guardare, ma anche toccare, annusare e assaggiare. Se ce la si sente, ci si può anche osservare internamente con lo speculum – reperibile in farmacia. Lo speculum è lo strumento che si utilizza per divaricare le pareti della vagina ed esaminare il collo dell’utero (cervice). Ognuna sceglierà la posizione più comoda per sé: distesa con le gambe divaricate, in piedi con un piede appoggiato su una sedia oppure accovacciata; l’importante è trovare una posizione che ci consenta di essere rilassate; per inserire lo speculum può essere necessario usare un lubrificante. Semplicemente guardandoci allo specchio possiamo iniziare a osservare eventuali arrossamenti, perdite, gonfiori e lesioni. Lo speculum va inserito chiuso seguendo la normale conformazione della vagina e premendo leggermente in basso verso il retto. Una volta inserito per più di metà del la sua lunghezza, va girato, aperto e bloccato in questa posizione (rimane aperto da solo e non c’è bisogno di reggerlo). Se non si riesce a vedere il collo dell’utero può essere necessario spostarlo leggermente verso destra o sinistra; non preoccupatevi, all’inizio può essere un po’ difficoltoso localizzarlo. Quando lo si estrae si può osservare il colore e l’odore delle secrezioni vaginali, sono biancastre e acidule e variano a seconda della fase del ciclo.

Premettendo che ognuna di noi ha degli organi genitali anche molto diversi nella forma, nel colore, negli odori e sapori e nelle sensazioni, quella che segue ne è una descrizione orientativa.

vulva

Partendo dall’esterno abbiamo:

Monte di venere: sopra l’osso pubico, ricoperto di peli.

Grandi labbra: due pieghe di grasso ricoperte di pelle, disposte ai lati dell’apertura vaginale

Ghiandola di Skene: ignorata dalla medicina ufficiale, la ghiandola di Skene produce, con l’eccitamento, un liquido che a volte viene spruzzato all’esterno attraverso quattro piccoli buchi attorno all’orifizio vaginale. Fenomeno chiamato anche eiaculazione femminile o squirting.

Ghiandole di Bartolini: sono due piccolissime ghiandole poste ciascuna sotto una delle due grandi labbra. Durante l’eccitazione sessuale producono una piccola quantità di muco, che inumidisce leggermente l’apertura vaginale. È impossibile percepire al tatto queste ghiandole a meno che non siano gonfie e infette.

Piccole labbra: all’interno delle grandi labbra, si tratta di due pieghe di tessuto umido e sensibile, che, durante l’eccitazione sessuale, si gonfiano irrorate di sangue.

Clitoride: è un piccolo organo molto sensibile, in cui confluiscono moltissime terminazioni nervose. È formata da un tessuto erettile, che in conseguenza all’eccitazione sessuale si irrora di sangue e si gonfia e in turgidisce. Si tratta di uno dei punti erogeni più importanti della donna.

Meato urinario: è l’apertura da cui esce la pipì, si trova tra la clitoride e l’apertura vaginale.

Imene: membrana elastica che ricopre parzialmente l’apertura vaginale, attraverso cui passa il mestruo. L’imene comincia a distendersi fino a rompersi gradualmente attraverso l’uso degli assorbenti interni o della coppetta mestruale, la masturbazione e la penetrazione. Il fatto che si laceri con il primo rapporto sessuale, provocando perdite di sangue e un dolore immenso, è più che altro un mito della nostra cultura legato all’idea che la vagina sia una fortezza da espugnare, che il piacere sessuale sia prettamente maschile e che il primo rapporto sessuale sia da identificare con la penetrazione.

utero

Gli organi interni dell’apparato uro-genitale invece non sono visibili dall’esterno:

Vagina: è un canale non rigido ed elastico, le cui pareti al tatto risulta no a pieghe. A riposo è lunga circa 10 cm, ma può arrivare fino al doppio. Infatti, la vagina ricorda una fisarmonica per la sua capacità di piegarsi e distendersi – per esempio, durante il parto o un rapporto sessuale. Le pareti della vagina si toccano l’un l’altra ma possono essere separate e sono rivestite da una membrana mucosa. Nella parte superiore della vagina si innesta il collo dell’utero.

Utero: è un organo che assomiglia leggermente alla forma di una pera rovesciata. Non ha una posizione fissa e costante: è sostenuto da una serie di legamenti, insieme alle tube e alle ovaie, e si trova tra la vescica e il retto. L’utero è la fonte delle mestruazioni e serve a contenere il feto durante la gravidanza. In una donna che non abbia mai avuto una gravidanza generalmente è lungo circa 10 cm.La membrana spugnosa che ricopre le pareti interne dell’utero è detta ENDOMETRIO. È una struttura complessa formata da tessuti e vasi sanguigni, che si trasformano durante il ciclo mestruale: subito dopo le mestruazioni si riempie di sostanze nutrienti, che nutrono l’eventuale uovo fecondato fino alla formazione del cordone ombelicale e della placenta; nel caso in cui l’uovo invece non venga fecondato, gli strati esterni dell’endometrio si sfaldano ed è proprio questo tessuto che viene espulso insieme al sangue durante le mestruazioni. Il COLLO DELL’UTERO (o cervice) è un canale muscolare rivestito internamente da cellule che producono muco. Può essere toccato inserendo un dito in vagina: si sentirà un corpo rotondeggiante con una piccolissima apertura nel mezzo, che permette la comunicazione tra utero e vagina. L’utero però si sposta durante il ciclo mestruale e a volte la cervice è così in alto che non si riesce a toccarla con le dita. Le pareti normalmente sono lisce e morbide, con le dita si possono tastare eventuali cisti . Di solito il colore del collo dell’utero è uniforme e uguale a quello delle pareti della vagina.

Tube di Falloppio: stretti canali lunghi circa 10 cm che si diramano verso le ovaie partendo da entrambi i lati dell’utero. Servono per trasportare l’uovo emesso dall’ovaia durante l’ovulazione verso l’utero, spingendolo attraverso contrazioni muscolari e piccolissimi peli dette ciglia.

Ovaie: piccoli organi a forma di mandorla che si trovano più o meno sopra l’inguine. Verso la metà di ogni ciclo un’ovaia, o qualche volta entrambe, espelle un uovo.

Vescica: è una sacca muscolare in cui confluisce l’urina che proviene dai reni attraverso due canaletti (uno per parte) che si chiamano ureteri. Dalla vescica l’urina fuoriesce attraverso l’ultimo piccolo canaletto chiamato uretra il cui sbocco si intravede con qualche difficoltà all’ispezione della vulva, sopra all’imene e sotto la clitoride.